SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XIX LEGISLATURA --------------------
6ª Commissione permanente
(Finanze e tesoro)
245a seduta: mercoledì 25 giugno 2025, ore 9,15
ORDINE DEL GIORNO
- e della petizione n. 744 ad esso attinente
- e della petizione n. 1177 ad esso attinente
INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO
TURCO - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali
Premesso che:
le Casse previdenziali privatizzate, quali ENPAM (medici), ENASARCO (agenti di commercio) e Cassa Forense (avvocati), gestiscono patrimoni ingenti derivanti dai contributi obbligatori versati da milioni di professionisti italiani, con la finalità esclusiva di erogare prestazioni pensionistiche e assistenziali in un’ottica di sostenibilità e sicurezza;
tali enti, pur godendo di autonomia statutaria e gestionale, sono vigilati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dal Ministero dell’economia e delle finanze, ai sensi del decreto legislativo n. 509 del 1994 e del decreto legislativo n. 103 del 1996, e sono obbligati al rispetto dei principi di prudenza, trasparenza, imparzialità e coerenza con lo scopo previdenziale;
considerato che:
negli ultimi mesi, e in particolare tra aprile e giugno 2025, le Casse ENPAM, ENASARCO e Cassa Forense hanno rafforzato in modo rilevante le loro partecipazioni nel capitale di Mediobanca, raggiungendo una quota complessiva vicina al 6 per cento, così distribuita: ENPAM circa 1,98 per cento; ENASARCO quasi 3 per cento; Cassa Forense circa 1 per cento;
per quanto risulta all’interrogante tali partecipazioni risultano tutt’altro che passive, in quanto si inseriscono in un contesto di forte turbolenza strategica: le suddette Casse, in coordinamento con soggetti privati quali il gruppo Caltagirone e la holding Delfin della famiglia Del Vecchio, sarebbero parte attiva di un blocco azionario volto a condizionare le decisioni strategiche di Mediobanca, in particolare l’offerta pubblica di scambio su Banca Generali, oggetto di votazione prevista per il 25 settembre 2025;
il coinvolgimento diretto e coordinato di enti previdenziali in dinamiche di alta finanza suscita, secondo l’interrogante, forti perplessità sulla coerenza di tali iniziative con la missione previdenziale degli enti stessi, con il principio di prudenza, con la tutela effettiva degli iscritti e con l’autonomia delle scelte gestionali rispetto a possibili influenze esterne;
le casse non solo avrebbero deciso di partecipare al capitale di Mediobanca per assecondare gli interessi di soggetti privati nell’operazione Mediobanca-Banca Generali, ma avrebbero anche aderito all’aumento nel capitale in MPS anche qui per assecondare i possibili interessi degli stessi soggetti privati nell’offerta lanciata da MPS su Mediobanca, con conseguente doppia responsabilità e coinvolgimento in operazioni finanziarie che nulla hanno a che vedere con l’interesse di gestire in trasparenza e prudenza i risparmi e i soldi al fine di garantire le pensioni ai propri iscritti,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza delle recenti operazioni compiute da ENPAM, ENASARCO e Cassa Forense in relazione all’acquisto e rafforzamento delle rispettive partecipazioni azionarie in Mediobanca e del loro coinvolgimento attivo nelle strategie dell’istituto, anche attraverso un coordinamento con altri grandi azionisti privati;
se ritengano che tali comportamenti siano compatibili con le finalità previdenziali, con i criteri di trasparenza, imparzialità e prudenza previsti dalla normativa vigente e se le operazioni siano state preventivamente valutate o segnalate alle autorità vigilanti;
se abbiano mai esercitato, direttamente o indirettamente, interlocuzioni, forme di moral suasion o espresso orientamenti favorevoli alla partecipazione attiva delle Casse nelle dinamiche strategiche di Mediobanca o abbiano comunque avuto un ruolo d’indirizzo nella loro azione;
se abbiano attivato, per quanto di propria competenza, verifiche sul rispetto dell’autonomia delle Casse da influenze politiche e finanziarie esterne, nonché sulla presenza di eventuali conflitti d’interesse nei vertici degli enti;
se non si ritenga opportuno rafforzare i poteri di vigilanza, introducendo l’obbligo di comunicazione preventiva per operazioni finanziarie che superino soglie significative o che comportino diritto di voto in assemblee strategiche di società quotate;
se il Governo intenda promuovere una revisione della governance delle Casse previdenziali, al fine di rafforzare la rappresentanza effettiva degli iscritti, garantire maggiore trasparenza e rendicontazione degli investimenti, nonché escludere espressamente il coinvolgimento in operazioni speculative o bancarie non correlate a un chiaro ritorno previdenziale;
se, infine, alla luce di quanto descritto, non ritengano necessario un intervento normativo, volto a porre limiti espliciti alla natura e all’entità delle partecipazioni finanziarie delle Casse, con l’obiettivo di assicurare la tutela integrale del risparmio previdenziale dei professionisti italiani e la piena separazione tra funzioni previdenziali e dinamiche di politica economico-finanziaria.
(3-01973)